Il progetto PUTINPEACE ha come scopo quello di opporsi ai drammatici eventi che stanno compromettendo la pace in Europa e nel mondo intero. Una galleria di immagini che cresce velocemente grazie al contributo di tutti coloro che adoperano taggheranno il profilo @putinpeace. Fotografie, disegni, contributi grafici e immagini provenienti dal fronte atti a testimoniare le ferite di questi giorni.
Una solidale forma di partecipazione agli orrori che, poco più in là, incombono sui destini del popolo ucraino.
“The Gallery will close when the war in over”, la galleria sarà chiusa quando la guerra sarà finita, enuncia la descrizione del progetto.
Speriamo vivamente che questo progetto editoriale si concluda velocemente.
Account Instagram «piratati» da personalità come Paola Manfrin, Lorenzo Balbi, Silvio Salvo, Arturo Galansino, Jacopo Benassi e molti altri. E ancora dirette di Lorenzo Giusti, Francesco Jodice e Ilaria Bonacossa per spiegare la Fiera e un minuzioso e continuo reportage di cosa accade dentro e fuori dall’Oval Lingotto: è molto fitto il programma editoriale messo in campo dal Giornale dell’Arte, che per il primo anno è media partner di Artissima. Abbiamo però pensato che sarebbe stato bello far raccontare la Fiera anche attraverso l’interpretazione di un artista e allora abbiamo chiesto al fotografo Fabrizio Spucches, noto per il suo linguaggio surreale e «sfacciato», di immortalare galleristi, addetti ai lavori e pubblico attraverso il suo singolare obiettivo. Spucches ha deciso di fotografare i «nonluoghi» di Artissima, ovvero tutti quegli spazi che si trovano all’interno dell’Oval, ma non sono spazio espositivo. E quindi guardaroba, cucine, bagni, corridoi di passaggio e qualunque posto apparentemente marginale che si anima grazie alla presenza dei visitatori della Fiera.
Un’indagine acuta e variegata prende forma in Working Class Virus e s’interroga sui cambiamenti che il Covid-19 ha portato sulle nostre vite in termini di crisi del lavoro, senso della paura, percezione della morte, approccio al futuro, significato della vita.
Necrofori, escort, sacerdoti, homeless, Sinti, edicolanti, tassisti, foodracers, soccorritori della Croce Bianca, vicini di casa e gente comune incrociata al supermercato, sono i protagonisti di quest’analisi cruda e dissacrante da cui trapela una visione ironica della realtà contemporanea.
Nel progetto emerge un desiderio di rinascita: come a suggerire che dal lockdown professionale, fisico e mentale in cui è costretta la società sia ancora possibile guardare oltre.
There are words that bring to life unforgettable imagery: beauty and elegance, talent and passion, balance and joy. Our future is poised, step by step, on the commitment yesterday and today. Ambition to us means one thing: to be at the peak of excellence, the kind of Made in Italy quality that is not only our heritage but also a goal and a promise. Our design story is steeped in timeless style: many chapters have already been narrated and more are being written. The story will be a new one – where the love of space and seamless visual and emotional continuity between indoors and outdoors play a crucial role. We’ve taken the leap and, with you at our side, are ready to face the challenge: because, with will comes the way and we’re ready to fly. And land on our feet, with our hearts on our sleeves.
90/ All you can eat è un documentario d’inchiesta che esamina alcune questioni, come il mistero della vita, della morte e di Dio, attraverso il punto di vista dei “milanesi” di oggi. Questa indagine è svolta dal team Spucches all’interno della 90/, la linea di autobus pubblici che, giorno e notte, compie il periplo della città di Milano lungo la circonvallazione esterna.
La certezza della verità rivelata, il dubbio agnostico e l’anarchia atea convivono perfettamente: negli Italiani come negli stranieri, nei vecchi come nei teen-ager, negli esaltati come nei moderati.
90/ All you can eat è una fotografia della società italiana di questi primi decenni del nuovo millennio che può contare sulla ricchezza delle differenze culturali, subito evidenti nei volti e, per fortuna, anche nei pensieri della gente.
La 90/ circola attorno alla città senza sosta e può accogliere a bordo chiunque. Ma quando fa notte si riempie di senzatetto, immigrati, rapinatori, prostitute, drogati e matti: i “dimenticati da Dio” per antonomasia.
Ne viene fuori un ritratto della città contraddittorio, che alterna molteplici testimonianze, in nessun caso confutabili, presentate al pubblico in una frammentaria mescolanza, come in un grande, sacro e profano All you can eat.
WE WILL GROW TOGETHER. WE WILL BECOME GIANTS AND WE WILL START A REVOLUTION.
Love Success? Call Spucches!
AUTHENTIC ROM
Born under communism, ROM was created as a chocolate bar with a special scent of rum. This chocolate has made the same exact stages of the Romanian history and has witnessed
the changes of the socio-political life.
The packaging in the colors of the Romanian flag and the rich taste of rum are the main features of this snack. With time, the taste of rom has been touched
by foreign influences and was forced to adapt, but without losing its original taste.
Why is everyone in love with this chocolate?
Romania, like Rom chocolate, has been t hrough many changes in the last decades and is in constant transformation. Nevertheless, the authentic essence of
its own identity, doesn’t go out of fashion. Romanian people of all social classes wear proudly a popular and nationalist inner sense.
Il progetto PUTINPEACE ha come scopo quello di opporsi ai drammatici eventi che stanno compromettendo la pace in Europa e nel mondo intero. Una galleria di immagini che cresce velocemente grazie al contributo di tutti coloro che adoperano taggheranno il profilo @putinpeace. Fotografie, disegni, contributi grafici e immagini provenienti dal fronte atti a testimoniare le ferite di questi giorni.
Una solidale forma di partecipazione agli orrori che, poco più in là, incombono sui destini del popolo ucraino.
“The Gallery will close when the war in over”, la galleria sarà chiusa quando la guerra sarà finita, enuncia la descrizione del progetto.
Speriamo vivamente che questo progetto editoriale si concluda velocemente.
Account Instagram «piratati» da personalità come Paola Manfrin, Lorenzo Balbi, Silvio Salvo, Arturo Galansino, Jacopo Benassi e molti altri. E ancora dirette di Lorenzo Giusti, Francesco Jodice e Ilaria Bonacossa per spiegare la Fiera e un minuzioso e continuo reportage di cosa accade dentro e fuori dall’Oval Lingotto: è molto fitto il programma editoriale messo in campo dal Giornale dell’Arte, che per il primo anno è media partner di Artissima. Abbiamo però pensato che sarebbe stato bello far raccontare la Fiera anche attraverso l’interpretazione di un artista e allora abbiamo chiesto al fotografo Fabrizio Spucches, noto per il suo linguaggio surreale e «sfacciato», di immortalare galleristi, addetti ai lavori e pubblico attraverso il suo singolare obiettivo. Spucches ha deciso di fotografare i «nonluoghi» di Artissima, ovvero tutti quegli spazi che si trovano all’interno dell’Oval, ma non sono spazio espositivo. E quindi guardaroba, cucine, bagni, corridoi di passaggio e qualunque posto apparentemente marginale che si anima grazie alla presenza dei visitatori della Fiera.
Un’indagine acuta e variegata prende forma in Working Class Virus e s’interroga sui cambiamenti che il Covid-19 ha portato sulle nostre vite in termini di crisi del lavoro, senso della paura, percezione della morte, approccio al futuro, significato della vita.
Necrofori, escort, sacerdoti, homeless, Sinti, edicolanti, tassisti, foodracers, soccorritori della Croce Bianca, vicini di casa e gente comune incrociata al supermercato, sono i protagonisti di quest’analisi cruda e dissacrante da cui trapela una visione ironica della realtà contemporanea.
Nel progetto emerge un desiderio di rinascita: come a suggerire che dal lockdown professionale, fisico e mentale in cui è costretta la società sia ancora possibile guardare oltre.
There are words that bring to life unforgettable imagery: beauty and elegance, talent and passion, balance and joy. Our future is poised, step by step, on the commitment yesterday and today. Ambition to us means one thing: to be at the peak of excellence, the kind of Made in Italy quality that is not only our heritage but also a goal and a promise. Our design story is steeped in timeless style: many chapters have already been narrated and more are being written. The story will be a new one – where the love of space and seamless visual and emotional continuity between indoors and outdoors play a crucial role. We’ve taken the leap and, with you at our side, are ready to face the challenge: because, with will comes the way and we’re ready to fly. And land on our feet, with our hearts on our sleeves.
90/ All you can eat è un documentario d’inchiesta che esamina alcune questioni, come il mistero della vita, della morte e di Dio, attraverso il punto di vista dei “milanesi” di oggi. Questa indagine si svolge all’interno della 90/, la linea di autobus pubblici che, giorno e notte, compie il periplo della città di Milano lungo la circonvallazione esterna.
La certezza della verità rivelata, il dubbio agnostico e l’anarchia atea convivono perfettamente: negli Italiani come negli stranieri, nei vecchi come nei teen-ager, negli esaltati come nei moderati.
90/ All you can eat è una fotografia della società italiana di questi primi decenni del nuovo millennio che può contare sulla ricchezza delle differenze culturali, subito evidenti nei volti e, per fortuna, anche nei pensieri della gente.
La 90/ circola attorno alla città senza sosta e può accogliere a bordo chiunque. Ma quando fa notte si riempie di senzatetto, immigrati, rapinatori, prostitute, drogati e matti: i “dimenticati da Dio” per antonomasia.
Ne viene fuori un ritratto della città contraddittorio, che alterna molteplici testimonianze, in nessun caso confutabili, presentate al pubblico in una frammentaria mescolanza, come in un grande, sacro e profano All you can eat.
Born under communism, ROM was created as a chocolate bar with a special scent of rum. This chocolate has made the same exact stages of the Romanian history and has witnessed
the changes of the socio-political life.
The packaging in the colors of the Romanian flag and the rich taste of rum are the main features of this snack. With time, the taste of rom has been touched
by foreign influences and was forced to adapt, but without losing its original taste.
Why is everyone in love with this chocolate?
Romania, like Rom chocolate, has been t hrough many changes in the last decades and is in constant transformation. Nevertheless, the authentic essence of
its own identity, doesn’t go out of fashion. Romanian people of all social classes wear proudly a popular and nationalist inner sense.